Il legame tra il Corpo degli Alpini, insieme ad ANA l’associazione che raggruppa tutti gli alpini d’Italia, e la Ditta Bortolo Nardini risale alla Grande Guerra del 1915-18, che fu combattuta per gran parte sui territori veneti, trentini e friulani.
In quegli anni, precisamente nella seconda parte del tragico 1917, dopo la rotta di Caporetto e l’inizio di una estenuante guerra di posizione inizia il sodalizio fra Alpini e Nardini.
I giorni di Caporetto, con il dilagare degli Austro Ungarici nelle pianure venete e lo sbando delle truppe italiane, vedono fuggire verso ovest le popolazioni civili ed arrivare da tutta Italia alpini e fanti a contrastare questa ondata.
Bassano, allora ancora Bassano Veneto, con il Brenta ed il suo vecchio Ponte di legno era uno dei passaggi cruciali di tutte queste genti.
Sul lato sinistro del Ponte allora arrivava una vecchia ferrovia ora scomparsa, dove un vecchio, fumoso treno a vapore portava Alpini e caricava i civili in fuga in una bolgia senza fine.
Tutti questi Alpini, uomini e ragazzi provenienti da tutta Italia, avrebbero attraversato a piedi il Ponte verso est per salire sul Monte Grappa e per raggiungere il Piave passando davanti alla grapperia Nardini, e qui avrebbero incontrato la grappa.
La grappa dei Nardini in quel pugno di giorni e in quelli a venire sarebbe diventata un bene di conforto, una sorta di madre che dava coraggio, consolava e riscaldava i cuori di tanti ragazzi.
E’ allora, in quei giorni terribili, che è nato il legame tra gli Alpini e la grappa Nardini che ancora oggi resiste immutato, nel ricordo di un mutuo naturale soccorso, di quando un Alpino doveva compiere il suo dovere e affrontare il suo destino ed un cicchetto aiutava ad andare avanti.
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